Il Digital Strategist per l’arte | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

Sempre di più si parla di nuove figure al servizio dell’arte, ma che dire di quelle già attive da tempo in extra-settori che trovano spazio e diventano determinanti per la comunicazione dell’arte?

Ecco lo stratega delle campagne di marketing online per l’arte, il Digital Strategist

Scopriamo come lavora per il mondo dell’arte

Il Digital Strategist è una figura che progetta e pianifica campagne di digital marketing declinandole sui differenti canali.

Spesso lavora in team, affiancandosi a professionisti come Social Media Manager, Web Analyst, Graphic & Web Designer e ha grande capacità di visione di insieme nella gestione dei progetti da comunicare

Il suo ruolo è disegnare, pianificare e monitorare l’andamento di una campagna di marketing. 

Conosce i canali di comunicazione digital ed è in grado di stabilire budget, obiettivi specifici e KPI ovvero Key Performance Indicators, nel rispetto della mission e dei valori dell’azienda per cui lavora.

Con la rivoluzione digitale ancora in corso, anche il mondo dell’arte comincia a prendere familiarità con questa figura professionale: le grandi gallerie, come David Zwirner e Gagosian, ma anche i grandi artisti, hanno già una Digital Strategy ben definita, che punta ad aumentare l’engagement, quindi il coinvolgimento e interazione con i propri utenti e collezionisti.

Come ogni figura formatasi con gli strumenti e l’impostazione del marketing tradizionale, ecco che il Digital Strategist deve avere delle competenze specifiche per il mondo dell’arte, tra le quali:

  • Conoscenza del prodotto artistico/culturale: mostre, eventi culturali, come anche l’opera d’arte in sé, devono essere pensati come “prodotti culturali” con leve specifiche legate ai valori intangibili quali emozioni e potenza dell’esperienza
  • I pubblici di riferimento: sono variabili da potenziali visitatori di una mostra/evento a collezionisti altamente profilati e targettizzati per interesse, precedenti acquisti, localizzazione geografica etc. Anche in questo caso il Digital Strategist dovrà capire il loro comportamento nei confronti del prodotto/servizio culturale per attuare la strategia migliore.
  • I canali: la campagna di marketing deve essere declinata su canali specifici che per il mondo dell’arte può voler dire: Sito web e relative call to action all’acquisto di biglietti/prodotti/servizi; Social Media per aumentare l’engagement con la propria community; Email/Newsletter per fidelizzare o acquisire nuovi pubblici; Piattaforme online, Viewing Rooms, Virtual Show per offrire un’esperienza unica. 
  • KPI qualitativi: gli indicatori di performance utilizzati dal Digital Strategist dovranno essere utili a misurare i risultati di una determinata campagna, tenendo conto della qualità del prodotto culturale, quantificabili attraverso soddisfazione del pubblico, recensione su riviste specialistiche etc.

Ecco perché il Digital Strategist per l’arte, oltre ad avere delle competenze tecniche e di leadership, per essere utile ad un settore specifico come quello dell’arte dovrà quindi conoscere a fondo anche il sistema, i suoi pubblici e i suoi professionisti, che seguono regole e leve molto specifiche

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